Giulietto Chiesa a Le Storie (Raitre, 31/1/2008), prima parte
di Undicisettembre, con commenti di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.Pubblichiamo qui la prima parte della trascrizione della puntata del programma Le Storie andato in onda su Raitre il 31 gennaio 2008 e condotto da Corrado Augias.
Non si intende violare alcun diritto d'autore: la trascrizione è pubblicata per sopperire alla mancanza di un servizio equivalente fornito dall'emittente ed è messa a disposizione dell'emittente stessa qualora desiderasse pubblicarla. Le evidenziazioni sono aggiunte.
La puntata di Le Storie può essere vista presso il sito di Raitre qui.
In sintesi
Chiesa e il suo video Zero fanno una serie di affermazioni di fatto. Tutte queste affermazioni risultano errate quando le si verifica rispetto ai fatti tecnici documentati e rispetto alle indagini giornalistiche.
- Il video Zero afferma che la facciata del Pentagono crollò un'ora dopo l'impatto. E' falso: crollò alle 10:10, mezz'ora dopo l'impatto.
- Il video Zero sostiene che ci si doveva aspettare il prato del Pentagono coperto di grandi rottami. E' falso, perché l'aereo è entrato nell'edificio, esattamente come al World Trade Center. Fuori sono rimasti solo pochi frammenti sminuzzati dalla violenza dell'impatto.
- Chiesa sostiene che l'aereo al Pentagono "non c'è". Eppure ci sono circa 100 testimoni che l'hanno visto. Molti di loro sono giornalisti e semplici passanti.
- Chiesa sostiene che sia impossibile, per un aereo civile, avvicinarsi al Pentagono. Ma l'aeroporto civile Reagan sorge a 1200 metri dal Pentagono. Da lì passano in continuazione aerei civili.
- Chiesa sostiene di aver documentato "con assoluta dovizia di particolari i sistemi di difesa" del Pentagono. Nel video Zero, sono "documentati" da un cartone animato. Nessuna fotografia o filmato li mostra dal vero.
- Chiesa sostiene che un Boeing 757 non è progettato per la manovra fatta al Pentagono. Gli esperimenti fatti dai giornalisti europei e dai piloti di linea dicono che la manovra (quella reale, non quella descritta dai complottisti) è perfettamente fattibile anche da un dilettante.
- Chiesa parla di un "aereo bianco con quattro motori" che sorvolava la Casa Bianca l'11 settembre ed è stato ripreso dalla CNN, ma misteriosamente la CNN ha messo in onda le immagini "con sei anni di ritardo". E' falso: la CNN le trasmise il giorno stesso degli attentati.
- Chiesa dice che la presenza dell'"aereo bianco" è stata descritta come "totalmente inspiegabile" dalla CNN. E' falso: nei suoi servizi dedicati a quest'aereo, chiarisce che è una postazione di comando volante, che viene attivata proprio in caso di emergenze, comprese i disastri naturali.
- Chiesa afferma che l'aereo che ha colpito il Pentagono "è sparito dai radar per 36 minuti". e attribuisce questo dato tecnico agli "atti ufficiali". E' falso. Gli "atti ufficiali" (in realtà perizie tecniche) documentano che i radar militari persero il Volo 77 per 19 minuti; ma questo vuoto è colmato dai radar civili, per cui l'aereo non uscì mai dalla copertura, anche se non fu possibile identificarlo in tempo reale.
- Chiesa richiama un "piano Northwoods" che avrebbe anticipato la cospirazione facendo cadere di nascosto un aereo civile e sostituendolo con un altro vuoto. E' falso: il piano Northwoods (peraltro scartato dalle autorità) ipotizzava un aereo distrutto in volo sul mare, non un aereo schiantato contro un edificio.
- Chiesa afferma che "il buco non è sufficiente" nella facciata del Pentagono. Dice che è "un buco di cinque metri". E' falso: lo squarcio misura 35 metri ed è documentato fotograficamente.
Dopo aver fatto tutte queste affermazioni tecniche, dice che "le questioni tecniche sono secondarie".
Niente aereo al Pentagono
AUGIAS: Buongiorno. L'11 settembre del 2001, a New York l'attacco alle Torri Gemelle, a Washington l'attacco al Pentagono, e l'aereo caduto sulle pianure della Pennsylvania hanno cambiato la storia del secolo, almeno di questa prima parte del secolo. Non si tratta soltanto di vittime umane e di danni materiali ingenti, ma di conseguenze storico-politiche di grande rilievo. Ed è dal settembre del 2001 che continua a girare la domanda: ma quello che sappiamo è veramente tutta la verità, nient'altro che la verità, come si dice nelle formule del giuramento anglosassone? La risposta è controversa, e noi oggi abbiamo qua un... giornalista, e inchieste e inviato speciale, il quale a questo argomento si è dedicato... si dedica da molto tempo con una tesi in testa: la tesi che lui intende dimostrare è che non solo non sappiamo tutta la verità, ma che quel giorno ci fu un complotto di cui ciò che sappiamo è soltanto l'apparenza. Giulietto Chiesa. Buongiorno.
AUGIAS: Caro Chiesa, lei ha scritto... tanto, s... si è rivolto anche in varie sedi. Ci potrebbe riassumere, in un argomento ovviamente un po' complicato, ci potrebbe riassumere due o tre punti che le fanno dubitare, anzi ritenere inverosimile, la versione ufficiale? Primo?
CHIESA: Primo, eh... l'aereo del Pentagono.
AUGIAS: Parliamo dell'aereo del Pentagono. Possiamo vedere? No? Sì? Possiamo vedere, Marina, l'aereo del Pentagono? Sì, vediamolo.
Viene mostrato uno spezzone del video Zero.
SPEAKER DI ZERO: Secondo la versione ufficiale, alle 9 e 37 il volo 77 dell'American Airlines si sarebbe schiantato contro il Pentagono. Queste rare immagini mostrano la scena subito dopo l'impatto e prima che, un'ora dopo, l'intera struttura crollasse.
Il video di Chiesa sembra avere serie difficoltà anche con i fatti più basilari. Il crollo non è avvenuto un'ora dopo, ma mezz'ora dopo. Perché tanta facilona imprecisione anche con le cose più semplici? Come ci si può fidare delle arditissime deduzioni di un video che sbaglia anche sui dati elementari?
Ovviamente, inoltre, l'impatto dell'aereo non ha ridotto a una frittella l'intero Pentagono, come parrebbe dalle parole "l'intera struttura", ma ha causato il crollo di una porzione molto ridotta dell'edificio.
SPEAKER DI ZERO: Come vedete, si tratta di una scena piuttosto insolita. Ci si sarebbe ragionevolmente aspettati di vedere qualcosa del genere [vengono mostrate immagini dell'attentato aereo di Lockerbie], ovvero pezzi d'aereo, valigie, rottami dappertutto, come in ogni disastro aereo. E invece no.
L'attentato di Lockerbie fu causato da una bomba collocata a bordo. L'aereo esplose in aria e i pezzi precipitarono a terra. Che senso ha paragonarlo con l'impatto al Pentagono, nel quale l'aereo è entrato intero in un edificio, lasciando fuori solo pochi frammenti, esattamente come i due aerei dirottati alle Torri Gemelle?
Non solo: le immagini mostrate sono state scelte in modo da non far vedere la zona dell'eliporto davanti al Pentagono, a sinistra del foro d'impatto. Quella zona in realtà è costellata di rottami molto piccoli, sminuzzati dalla violenza dell'impatto. L'impatto è stato obliquo alla facciata e ha scagliato i rottami verso sinistra. La parte che, guarda caso, Zero non mostra. Vediamola in qualche foto.
Si ritorna in studio.
AUGIAS: Questo documentario, dal quale abbiamo tratto le immagini, così come altre che probabilmente vedremo, è tratto... sono... si chiama "Zero - inchiesta sull'11 settembre", autori Franco Fracassi e Francesco Trento, film prodotto grazie all'azionariato popolare, budget diviso tra centinaia di piccoli produttori. Questo per doverosa informazione. Allora, che cos'è che non la convince qua dentro?
Le prove? Un cartone animato
CHIESA: L'aereo non c'è. Uhm... eh... quell'aereo, se fosse stato davvero quell'aereo, non avrebbe potuto penetrare nello spazio aereo della Casa Bianca. Nel film mostriamo con assoluta dovizia di particolari i sistemi di difesa che erano previsti.
Come sanno i pochissimi che hanno finora potuto vedere "Zero", l'"assoluta dovizia di particolari" è costituita da un cartone animato che mostra delle fantomatiche postazioni lanciamissili che sbucherebbero dal prato del Pentagono, nella migliore tradizione dei film di James Bond.
CHIESA: Non poteva arrivare un aereo civile su quell'obiettivo senza avere un contrassegno militare, che non aveva, non poteva avere, essendo un aereo civile.
Si noti la totale imprecisione tecnica di Chiesa: parla di un "contrassegno militare", che detto così parrebbe essere un equivalente del bollo auto. Gli aerei verrebbero dunque autorizzati o meno guardando se hanno il contrassegno in regola sul parabrezza?
In realtà, come si scopre vedendo il video Zero, Chiesa allude al sistema IFF, Identification Friend o Foe, che è un trasmettitore radio installato sugli aerei militari per distinguere gli alleati dai nemici. L'identificazione non avviene in alcun modo tramite un "contrassegno": avviene tramite un segnale radio. Sembra che Chiesa non sappia bene cosa dice il suo stesso video e confonde lo spettatore invece di fare chiarezza.
In ogni caso, è un dato di fatto che gli aerei civili possono eccome arrivare "su quell'obiettivo". Lo fanno tutti i giorni: l'aeroporto civile Reagan sorge inftti a 1200 metri dal Pentagono. Accanto al Pentagono passano ogni giorno decine di aerei di linea. Si vedono chiaramente la vicinanza e l'orientamento della pista dell'aeroporto, in alto a sinistra in questa foto (cliccabile per ingrandirla):
CHIESA: Ehm... ci sono decine di elementi che escludono questa possibilità, tra le quali quella che quell'aereo, che era un Boeing 757, pesante 100 tonnellate, che viaggiava a 800 chilometri orari, non poteva fare quella manovra, semplicemente perché quell'aereo non è disegnato per fare una manovra di quel genere. E potrei continuare a lungo, questo è uno degli argomenti.
AUGIAS: Dunque, sì, devo dire due cose co... per l'uso di questa puntata. La prima cosa, curiosissima: noi riceviamo molta posta elettronica al sito che si chiama... Laura...?
LAURA: La nostra posta elettronica è "le storie chiocciola Rai punto IT".
AUGIAS: [ripete l'indirizzo] ...molta posta elettronica. Ma oggi, forse per la prima volta da cinque anni, abbiamo avuto molta posta prima che la puntata cominciasse, tutte dicendo... eh... Cristina, per esempio?
CRISTINA: Questa è solo l'ultima arrivata e dice: "Ho troppo rispetto per voi e la vostra trasmissione per non avvertirvi che il vostro ospite di oggi e le varie teorie complottiste millantano prove e dimostrazioni che in realtà non hanno."
AUGIAS: Ecco, eh ca... caro Chiesa, lei viene... chi si... Sappiamo nome e cognome... siamo... Come si chiama questa signora?
CRISTINA: La signora Sara Magrin.
AUGIAS: Sala?
CRISTINA: Magrin.
AUGIAS: Magrin e scrive da Padova, no? Come... uhm. Ecco, questa, per esempio, una cosa che lei non ha... Ora io... la cosa...
CHIESA: Fanno il loro mestiere, che devo fare?
Sembra quasi che Chiesa si senta oggetto di persecuzione da parte di un nemico folto, invisibile e innominabile, al soldo degli onnipotenti mandanti del complotto.
Assai più banalmente, ho segnalato la trasmissione nel mio blog personale, Chiesa ha fatto altrettanto nel suo sito, e chiaramente i rispettivi lettori si sono dati da fare scrivendo alla trasmissione. Sembra esserci una spiccata propensione ad interpretare ogni avvenimento come un sintomo di cospirazione.
Manovre impossibili
AUGIAS: Eh sì... no... per carità... lei continui la sua... lei ne ha fatte tante, faccia pure questa. Ehm... la cosa curiosa ancora è che lo stesso editore, Piemme, ha pubblicato sull'argomento due libri che sono uno all'opposto dell'altro. Uno è "Zero"... no, è questo qua... Uno è "Zero", al quale lei ha... condi... fatto da lei, insomma, curato da lei, e uno è "11 barra 9", tutt'e due Piemme, "La cospirazione impossibile", curato da Massimo Polidoro, dove si smontano... Perché ho fatto vedere questi due libri? Perché per esempio, su quello che lei ha detto, aereo sul Pentagono, qua sono disegnate... adesso purtroppo in un programma così non possiamo scendere nei dettagli, ma sono disegnate due... [al cameraman] Gianluca, vieni un momento qua se puoi... due traiettorie... rotte possibili, una delle quali sarebbe stata effettivamente impossibile per un aereo di quelle dimensioni a quella velocità... una... una cosa così da fare... una invece che sarebbe stata agevolm... possibile fare anche se da parte di un pilota bravo. Che diciamo?
CHIESA: Diciamo, diciamo che tutti i piloti che abbiamo noi intervistato ci dicono che quella manovra... per fare una manovra del genere ci vorrebbero decine di esperimenti fatti da piloti con centinaia di ore di volo. Azzeccare una cosa del genere a quella velocità è praticamente impossibile.
I fatti descrivono un quadro ben diverso. Il documentario d'inchiesta Zembla della televisione olandese ha messo un pilota dilettante di aerei da turismo in un simulatore professionale di aerei di linea. Il pilota è riuscito a ripetere la medesima manovra tre volte su tre, senza aver mai guidato un aereo di linea. Del resto, la virata è un ovale che varia da 8 a 10 chilometri di diametro ed è fatta nell'arco di vari minuti. Niente di impossibile, anche per un dilettante: figuriamoci per un pilota con licenza commerciale, come il dirottatore Hani Hanjour.
CHIESA: Ma vorrei che fosse chiaro che qui non stiamo discutendo di questioni tecniche. Le questioni tecniche sono secondarie.
No, non sono affatto secondarie. Ogni teoria complottista si basa su affermazioni di fatto, molte delle quali sono tecniche (come quelle che ha appena fatto Chiesa). Se quelle affermazioni di fatto risultano false, la teoria non si regge.
A questo punto Chiesa cambia discorso. E cosa fa? Un'altra affermazione tecnica: parla di uno specifico tipo di aereo avvistato sopra la Casa Bianca l'11 settembre e ne descrive le caratteristiche tecniche. Quelle che ha appena definito "secondarie".
L'aereo bianco "misterioso"
CHIESA: Il problema fondamentale, per esempio, è che nessuno ha spiegato come mai per esempio sull'aereo... nel momento in cui questo presunto aereo colpiva il Pentagono, per esempio, sorvolava la Casa Bianca un aereo bianco con quattro motori che è il famoso aereo che si chiama Doomsday Plane, cioè "aereo fine del mondo", con cui il Pentagono comanda la difesa degli Stati Uniti nel caso di un attacco nucleare strategico. Queste cose non le dico io, le dice la CNN, che ha mandato in onda le immagini con sei anni di ritardo di quest'aereo che sta sorvolando la Casa Bianca, dicendo, la CNN, che è una cosa totalmente inspiegabile...
Quest'affermazione è falsa. La CNN non ha affatto atteso sei anni prima di mandarle in onda. Sono andate in onda in diretta televisiva l'11 settembre, come documentano le registrazioni di quel giorno (che Undicisettembre possiede integralmente per tutte le principali reti televisive USA).
Non solo: la CNN non dice affatto che è cosa "totalmente inspiegabile". Si tratta di un esemplare di E-4B, un aereo il cui compito non è limitato alla difesa USA in caso di attacco nucleare ma si estende alla gestione delle emergenze: funge da postazione di comando per enti civili come la FEMA in caso di uragani, per esempio. E indubbiamente l'11 settembre può essere considerato un giorno d'emergenza. Quel giorno c'erano tre di questi aerei in volo. Non c'è nulla di misterioso. I dettagli sono discussi da tempo in questo articolo.
CHIESA: ...e che a sei anni di distanza lo stesso presidente della commissione d'inchiesta ufficiale, richiesto di sapere se sapeva qualche cosa, dice "Sì, abbiamo sentito parlare"... Allora, riassumendo, Corrado, per essere molto franchi: la mia... tesi è una sola. L'inchiesta ufficiale sull'11 settembre ha così tanti buchi, non uno, migliaia, centinaia, pagina per pagina, ha così tante incongruenze, così tanti silenzi che la mia richiesta è molto semplice: riaprire l'indagine perché quell'indagine fa pena. E' molto semplice.
AUGIAS: Va bene. Non lo possiamo fare in questa sede.
CHIESA: Eh, non possiamo farlo in questa sede, ma voglio dire...
AUGIAS: Però in questa sede ci...
CHIESA: ...anche per quelli che obiettano... io... sono pronto a sentire un'altra versione, ma quella che ci hanno dato è palesemente inso... insostenibile. Non c'è dubbio.
Il Volo 77 è atterrato o è caduto altrove
AUGIAS: Una balla, lei dice che è una balla. Ascolti, però... noi... lei adesso ha detto "quel presunto aereo". Quell'aereo non è presunto. Il volo American Airlines numero 77 esisteva. A bordo di quell'aereo... quello è partito... a bordo di quell'aereo c'erano delle persone, fisiche, reali, come noi qua dentro. Quelle persone non ci sono più.
CHIESA: Sì.
AUGIAS: Allora?
CHIESA: Allora?
AUGIAS: Eh, allora che hanno fatto?
CHIESA: Noi sappiamo soltanto che quest'aereo è sparito. Noi quello che sappiamo, checché se ne dica, perché risulta dagli atti ufficiali, che quest'aereo è sparito dai radar per 36 minuti.
Quest'affermazione tecnica è errata e rivela la conoscenza superficiale dei dati e della materia aeronautica. Infatti il valore di 36 minuti compare nel Capitolo 1 del rapporto della Commissione 11/9: "American 77 traveled undetected for 36 minutes on a course heading due east for Washington, D.C", e a quanto pare le letture di Chiesa si sono fermate lì.
E' ironico che Chiesa citi come prova delle proprie tesi il rapporto della Commissione che secondo lui è falso, ma lasciamo stare.
Come si evince dal contesto delle frasi che precedono e seguono questa citazione tratta dal rapporto della Commissione, "undetected" non significa "fuori dalla copertura radar", ma "senza essere identificato dai controllori di volo". Infatti i dirottatori spensero il transponder, che consente ai controllori di identificare i vari echi del radar, ma i radar continuarono a tracciare il volo per tutta la sua durata tranne 19 minuti, non 36. Questo risulta da un "atto ufficiale" che Chiesa a quanto pare non conosce, nonostante i dichiarati anni di studio, ed è il rapporto Recorded Radar Data Study dell'NTSB. Da questo rapporto si può trarre questo grafico eloquente:
A questi dati si aggiungono la registrazione della "scatola nera" (Flight Data Recorder), anch'essa pubblicamente disponibile, e l'analisi dei dati dei radar civili, che coprono la parte del volo mancante dai radar, come si vede qui sotto:
CHIESA: "Sparito dai radar" vuol dire due sole cose: o che volava talmente basso, e per un aereo di quelle dimensioni volare talmente basso è già un problema rilevante, oppure...
AUGIAS: Sì, ma non impossibile...
CHIESA: ...oppure che è andato da qualche altra parte...
AUGIAS: ...non impossibile, come sa.
CHIESA: Benissimo, ma io voglio soltanto dire... perché gli spettatori capiscano, è che quest'aereo è sparito dai radar per 36 minuti. Dove sia andato in questi 36 minuti non lo so, non lo affermo, dico semplicemente che in questi 36 minuti possono essere accadute mille cose diverse, una delle quali è che quest'aereo è stato fatto cadere, per esempio, da un'altra parte. Molto semplice. E' chiaro?
AUGIAS: Sì. Allora, noi non ci...
Detto così sembra semplice. Ma la teoria di Chiesa richiede che il Volo 77 sia stato fatto cadere da qualche parte nel mezzo degli Stati Uniti, nell'Ohio, nella zona dove i tracciati radar s'interrompono, e sia stato fatto sparire senza lasciare la minima traccia. Stiamo parlando di un velivolo da oltre 100 tonnellate.
Inoltre l'NTSB avrebbe dovuto falsificare perfettamente i tracciati radar, con la complicità dei radaristi civili e militari di ciascuna delle numerose stazioni radar che seguirono l'aereo, e avrebbe dovuto anche falsificare altrettanto perfettamente i dati delle "scatole nere", cosa che avrebbe richiesto un altro congruo numero di complici espertissimi.
Infine, sarebbe stato necessario approntare un altro velivolo che prendesse il posto del Volo 77 e proseguisse la rotta. Un aereo che poi i testimoni al Pentagono avrebbero identificato come un Boeing 757 della American Airlines.
Non sembra più tanto semplice, vero?
E tutto questo per poi lasciare un buco radar (secondo Chiesa) di 36 minuti? Se fossero stati cospiratori furbi, avrebbero falsificato i dati in modo da non lasciare buchi sospetti; invece è necessario incrociare i dati di varie fonti per completare le lacune. Siamo in piena Sindrome del Cospiratore Pasticcione.
Ma soprattutto, perché mai architettare un piano così assurdamente arzigogolato?
Il piano Northwoods
CHIESA: Esistono già dei piani, voglio dire, esiste il piano Northwoods, che è stato elaborato dai capi del Pentagono qualche dece... decennio fa, ai tempi di Kennedy, in cui si prevedeva esattamente questa cosa. Quindi non è una fantasia che io sto buttando lì per aria.
Falso. Il Piano Northwoods (che, ricordiamolo, risale al 1962, quarantasei anni fa, in piena Guerra Fredda, clima ben diverso da quello attuale) prevedeva tutt'altro: non far cadere un aereo, ma sostituirne uno pieno di passeggeri con un altro uguale, ma vuoto.
Invece l'aereo al Pentagono aveva ancora a bordo passeggeri ed equpaggio, di cui sono stati trovati i resti e gli effetti personali. E nel piano Northwoods, l'aereo vuoto veniva distrutto in volo sopra il mare per simulare un abbattimento da parte dei cubani; non veniva fatto schiantare contro un edificio in mezzo agli Stati Uniti.
AUGIAS: Ascolti, però. Il fatto... è stato fatto cadere da qualche altra parte, cioè in mezzo al mare, perché se lei si preoccupa...
CHIESA: Per esempio, per esempio, non lo so io.
AUGIAS: ...se lei si preoccupa che davanti al Pentagono non ci sono rottami sufficienti per ip... rottami di aeroplano, come si vede sempre in tutti...
Qui Augias centra perfettamente il problema di fondo delle teorie cospirazioniste. I complottisti lamentano che la ricostruzione comunemente accettata non è sostenuta da prove sufficienti, ma chiedono di prendere seriamente in considerazione ipotesi alternative che di prove a sostegno non ne hanno nemmeno mezza.
Ancora il foro troppo piccolo al Pentagono
CHIESA: Il buco non è sufficiente.
AUGIAS: No, no, no, guardi...
CHIESA: Non può entrare in un buco di 5 metri un aereo di queste dimensioni.
Chiesa ci chiede di credere che i sofisticatissimi organizzatori della messinscena siano stati così imbecilli da fare un foro di cinque metri nel Pentagono e spacciarlo per la breccia prodotta da un aereo largo 38 metri, sperando che nessuno si accorgesse della lieve incongruenza.
AUGIAS: Qua... Sì, un momento, ho capito, no... mi stanno facendo segno che arrivano delle... Carolina, con la sua proverbiale eh... forza di penetrazione, altro che l'aereo del Pentagono, ehm... mi sta dicendo che sono arrivate delle lettere. Però io volevo finire un modesto ragionamento. In questo libro [mostra "Zero", ma in realtà intende riferirsi "La Cospirazione Impossibile"], adesso non posso far vedere tutte le foto, ma ci sono delle foto che dimostrano che effettivamente il buco è 4 metri e tanto, che è più o meno la larghezza di una fusoliera, ma c'è sulla facciata del Pentagono l'impronta delle ali. Anzi, erano inclinate in questo senso, cioè con l'ala destra più alta e con quella sinistra più bassa.
CHIESA: Non esiste. Questa... questa... questa affermazione è priva di significato.
AUGIAS: Qua c'è la foto.
CHIESA: Abbiamo esa... Qua...? Dove qua?
AUGIAS: Eh, gliela faccio vedere. E' su quell'altro? Adesso mentre... mentre la -- chi è? -- Laura ci legge la lettera io cerco la foto. Prego.
Purtroppo la regia non assiste Augias e la foto non viene mostrata. Ecco alcune delle foto che secondo Chiesa non esistono:
LAURA: [legge dal computer] Allora, ricordo benissimo che il sito dell'ANSA il giorno 11 settembre 2001 dette come prima notizia...
AUGIAS: Più forte, più for...
LAURA: ...il fatto che al Pentagono parlava eh... si parlava dello scoppio di un camion; inoltre bastava guardare le immagini della CNN, da dove tutto si vedeva fuorché i resti di un aereo.
AUGIAS: Ecco.
CHIESA: Io però ribadisco il punto che noi non possiamo discutere di dettagli, perché ci vuole un mese di tempo solo per discutere dei dettagli.
AUGIAS: Sì, ha ragione, ha ragione.
E di cos'altro vogliamo parlare, se non di dettagli? Perché le teorie cospirazioniste sono basate proprio sui dettagli. Sono loro a tirare in ballo i dettagli come le dimensioni del foro d'impatto al Pentagono, salvo poi tirarsi indietro quando qualcuno minaccia di svelare al pubblico che ci sono foto che dimostrano la falsità lampante delle loro dichiarazioni.
Nessun commento:
Posta un commento