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venerdì 26 novembre 2010

Le gemelle siamesi sono felici: scandalo per gli abortisti.

Il 7 marzo 1990 nel Minnesota, Stati Uniti, nascono due vite in un solo corpo. Gambe e bacino sono in comune mentre la spina dorsale e la testa sono separate. Bastano queste poche righe perché coloro che ritengono la vita (compresa la propria) una casualità inutile priva di ogni significato (“Il mondo senza Dio sarebbe una favola raccontata da un’idiota in un accesso di furore”, diceva Shakespeare), si imbestialiscano contro quei medici criminali che non sono intervenuti tramite l’aborto. Com’è possibile -si chiederanno- che questa possa essere una vita dignitosa? Bisognava sopprimere questo corpo! Per fortuna però che la madre, Lisa Chamberlain, non mai fatto questi assurdi ragionamenti, anzi, come disse ad un giornale inglese, «queste gemelle sono un dono di Dio, e siamo determinati a dar loro la possibilità di vivere». Abby e Brittany sono uno scandalo in Inghilterra. Frequentano l’università, guidano l’automobile, corrono, si truccano e frequentano i loro amici, che le descrivono come “dotate di grande forza d’animo”. La loro vita è un appello alla coscienza della società che oggi impedisce la nascita di tanti esseri umani per il fatto che le loro vite, secondo alcuni, non hanno o potranno avere alcun significato, non sono desiderati dai genitori e dalla società, non sono “normali”. Ma la dignità della vita non sta certo in questi fattori, come dimostra la storia di Abby e Brittany, le quali vivono molto più profondamente e serenamente di tanti militanti abortisti. L’articolo di riferimento è apparso su Religion En Libertadhttp://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=12086.

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