Adozioni, la Cassazione corregge la stampa ma la bufala laicista continua
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Alcuni quotidiani però, con La Stampa e La Repubblica in testa, continuano ad intervistare dolcissime donne e uomini single e a propagandare lo slogan: “meglio un single che lasciarli in istituto”, o il denominato “principio del male minore”. Il tutto condito con tanto sentimentalismo e giustificato dal famigerato atto d’amore, che ricorda molto la motivazione per far passare l’eutanasia di stato. Ad esempio, viene intervistata sull’argomento il ministro Prestigiacomohttp://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=251&ID_articolo=79&ID_sezione=554&sezione=, e anche lei ribadisce: «È chiaro che è meglio che un bambino stia con un solo genitore piuttosto che in un Istituto, ma il problema non è da porre in questi termini. In Italia ci sono molte più coppie disposte ad adottare rispetto ai bambini adottabili. La vera priorità non è quindi l’adozione dei single ma sono i criteri che rendono adottabile un bambino che nel nostro paese sono ancora troppo rigidi. Quando si parla di adozioni bisogna ragionare sempre di cosa è meglio per il bambino ed è indiscutibile che per chi ha già subito il trauma dell’abbandono la soluzione migliore sia una famiglia composta da un padre e una madre». E ancora: «E’ meglio per un bambino essere collocato presso una famiglia. I single che vogliono adottare hanno ottime intenzioni, sia che lo facciano per soddisfare un bisogno di maternità o paternità, sia che lo facciano per fare del bene. Ma per il bambino è meglio essere accolto in una famiglia completa». Insiste: «La legge vigente è giusta per quel che riguarda i single perché l’adozione in casi speciali è già contemplata quando il rapporto affettivo con l’adottante è stabile e duraturo e precedente alla perdita dei genitori». La posizione della Prestigiacomo è quindi chiara e condivisibile: è meglio un single che un orfanatrofio. Ma in Italia le coppie sposate che vogliono adottare sono tante e tutte in attesa. Quindi la “presunta” apertura è inutile e sbagliata anche perché la legge comunque lo permette già. Ma sapete come viene intitolato l’articolo? Così: «Il ministro Prestigiacomo: “Meglio un solo genitore che in istituto”». Cioè, come incanalare l’opinione pubblica e sperare che qualcuno si fermi a leggere solo i titoli. Questa è l’ideologia laicista.
Sulla vicenda tornano comunque anche oggi gli esperti (oltre a quelli di ieri raccolti in Ultimissima 15/2/11)http://www.uccronline.it/2011/02/15/adozioni-la-cassazione-apre-ai-single-ma-gli-esperti-rifiutano/:
Il presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti dichiara: «in casi eccezionali già oggi la legge consente l’adozione da parte di single, ma sottolinea che questi casi devono restare, appunto, delle eccezioni e non diventare un improprio grimaldello per reclamare un allargamento delle maglie della legislazione». Al primo posto c’è il diritto del bambino «ad avere un padre e una madre che si curino di lui» e non, invece, il «desiderio degli aspiranti genitori».
L’editorialista de Il Giornale, Marcello Veneziani, scrive un ottimo commentohttp://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/XI8/XI8KM.pdf: «Meglio un genitore adottivo che l’orfanotrofio. Meglio un figlio adottivo chela solitudine. Meglio favorire la nascita di legami affettivi, di mutua solidarietà. Sono d`accordo con le adozioni estese ai single. A condizione che si ribadisca una elementare scala di priorità: precedenza alla famiglia, che offre più garanzie di solidità, poi le coppie di fatto, infine i single. Nessuna discriminazione, ma una scala d’amore nell’interesse primario del bambino. Invece, se leggete i commenti dei moralisti a corrente alternata, vi accorgete che la sottile patina d’amore ricopre uno strato profondo di odio: contro la famiglia tradizionale, innanzitutto, poi contro la Chiesa, il governo e il Parlamento; e in favore, ma guarda un pò, dei magistrati. L’argomento da loro adottato è una buona ragione per respingere le adozioni ai single. Eccolo: ma chi lo dice che una famiglia vera sia meglio di un singolo, siamo sicuri che una coppia sia meglio di uno solo? Signori, sappiamo bene che l’umanità è varia, ci sono famiglie infernali, coppie da schifo o sull’orlo di separarsi. Ma sappiamo che secondo natura e cultura, secondo vita, storia e tradizione, le creature nascono e crescono in famiglia e hanno bisogno di un padre e una madre. E’ quello il loro alveo, su quell’elementare habitat siamo nati e cresciuti, su quelle basi si fonda la civiltà. Poi, certo, le famiglie possono essere pessime o sfasciate, come i single possono essere pessimi o torvi. Ma la legge, e la logica, parte dalla norma e poi si confronta con ciò che la smentisce. Invece no, si vuol capovolgere il diritto, la vita, la logica, partendo a rovescio. Ecco la perfidia e l’odio che si fanno scudo del bambino. Un bel colpo alla famiglia tradizionale, alla Chiesa, alla religione, al governo in carica. E ancora una volta, i giudici che non applicano la legge ma la inventano, si sostituiscono al potere legislativo».
Anche l’Associazione matrimonialisti italiani è contraria all’apertura ai single, per due ordini di motivi, spiega il presidente Gian Ettore Gassani: «Occorrerebbe modificare la Costituzione e cambiare i connotati del concetto di famiglia».
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sostiene che sia in atto una «pericolosa deriva licista». Lo stesso ministro esclude una nuova legge a proposito di adozioni e ribadisce che «già dalla prossima settimana ci sarà occasione per un segnale forte da parte del Parlamento per confermare il valore della vita»..
Anche il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, critica i giudici che «non devono compiere indebite ingerenze nel campo legislativo che spetta al Parlamento». Ancora: «Il legislatore non deve porre le premesse per la creazione di nuovi legami affettivi che non corrispondano all’interesse del bambino, che ha diritto a un padre e a una madre».