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mercoledì 16 febbraio 2011

Adozioni, la Cassazione corregge la stampa ma la bufala laicista continua

Adozioni, la Cassazione corregge la stampa ma la bufala laicista continua

La Cassazione fa marcia indietro sulle adozioni ai single: «Nessuna sollecitazione sui legislatori». Potremmo dire che rettifica, oppure corregge, oppure contraddice quei laicisti affannati dentro le agenzie di stampa che non desiderano altro che travisare delle notizie per coltivare la loro ideologia (come abbiamo dimostrato ad esempio in Ultimissima 25/11/10)http://www.uccronline.it/2010/11/25/smascherato-un-tentativo-laicista-di-screditare-la-chiesa-ecco-come-funziona/. Si, perché la notizia che la Corte di Cassazione abbia aperto platealmente ai single sembra sempre più una bufala giornalistica. Infatti tutto è nato per un caso in cui una donna italiana ha chiesto l’adozione di una bambina russa. E la Cassazione ha respinto la richiesta sostenendo che l’adozione dei minori, italiani o stranieri, non può esser riconosciuta alle persone singole. Ha quindi rigettato in gran parte l’istanza. Forse, come ricostruisce Avvenirehttp://www.avvenire.it/Commenti/editoriale+anzani+adozioni+single+cassazione_201102160749266400000.htm, qualcuno ha voluto esasperare un’uscita un pò maldestra della Cassazione, che nell’ultima frase della sentenza dice che la Convenzione di Strasburgo del 1967 lascia al legislatore nazionale la facoltà di ampliare l’adozione legittimante, se volesse ammettervi i singoli. Qualcuno ha così colto l’occasione per accendere il falò di una rivoluzione. Oggi però la Cassazione è intervenuta nuovamente, sottolineando che il senso della frase non corrisponde a come certa stampa lo ha interpretato: «non c’è stato alcun invito al legislatore da parte della Corte di Cassazione in materia di adozione».
Alcuni quotidiani però, con La Stampa e La Repubblica in testa, continuano ad intervistare dolcissime donne e uomini single e a propagandare lo slogan: “meglio un single che lasciarli in istituto”, o il denominato “principio del male minore”. Il tutto condito con tanto sentimentalismo e giustificato dal famigerato atto d’amore, che ricorda molto la motivazione per far passare l’eutanasia di stato. Ad esempio, viene intervistata sull’argomento il ministro Prestigiacomohttp://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=251&ID_articolo=79&ID_sezione=554&sezione=, e anche lei ribadisce: «È chiaro che è meglio che un bambino stia con un solo genitore piuttosto che in un Istituto, ma il problema non è da porre in questi termini. In Italia ci sono molte più coppie disposte ad adottare rispetto ai bambini adottabili. La vera priorità non è quindi l’adozione dei single ma sono i criteri che rendono adottabile un bambino che nel nostro paese sono ancora troppo rigidi. Quando si parla di adozioni bisogna ragionare sempre di cosa è meglio per il bambino ed è indiscutibile che per chi ha già subito il trauma dell’abbandono la soluzione migliore sia una famiglia composta da un padre e una madre». E ancora: «E’ meglio per un bambino essere collocato presso una famiglia. I single che vogliono adottare hanno ottime intenzioni, sia che lo facciano per soddisfare un bisogno di maternità o paternità, sia che lo facciano per fare del bene. Ma per il bambino è meglio essere accolto in una famiglia completa». Insiste: «La legge vigente è giusta per quel che riguarda i single perché l’adozione in casi speciali è già contemplata quando il rapporto affettivo con l’adottante è stabile e duraturo e precedente alla perdita dei genitori». La posizione della Prestigiacomo è quindi chiara e condivisibile: è meglio un single che un orfanatrofio. Ma in Italia le coppie sposate che vogliono adottare sono tante e tutte in attesa. Quindi la “presunta” apertura è inutile e sbagliata anche perché la legge comunque lo permette già. Ma sapete come viene intitolato l’articolo? Così: «Il ministro Prestigiacomo: “Meglio un solo genitore che in istituto”». Cioè, come incanalare l’opinione pubblica e sperare che qualcuno si fermi a leggere solo i titoli. Questa è l’ideologia laicista.
Sulla vicenda tornano comunque anche oggi gli esperti (oltre a quelli di ieri raccolti in Ultimissima 15/2/11)http://www.uccronline.it/2011/02/15/adozioni-la-cassazione-apre-ai-single-ma-gli-esperti-rifiutano/:
Il presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti dichiara: «in casi eccezionali già oggi la legge consente l’adozione da parte di single, ma sottolinea che questi casi devono restare, appunto, delle eccezioni e non diventare un improprio grimaldello per reclamare un allargamento delle maglie della legislazione». Al primo posto c’è il diritto del bambino «ad avere un padre e una madre che si curino di lui» e non, invece, il «desiderio degli aspiranti genitori».
L’editorialista de Il Giornale, Marcello Veneziani, scrive un ottimo commentohttp://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/XI8/XI8KM.pdf: «Meglio un genitore adottivo che l’orfanotrofio. Meglio un figlio adottivo chela solitudine. Meglio favorire la nascita di legami affettivi, di mutua solidarietà. Sono d`accordo con le adozioni estese ai single. A condizione che si ribadisca una elementare scala di priorità: precedenza alla famiglia, che offre più garanzie di solidità, poi le coppie di fatto, infine i single. Nessuna discriminazione, ma una scala d’amore nell’interesse primario del bambino. Invece, se leggete i commenti dei moralisti a corrente alternata, vi accorgete che la sottile patina d’amore ricopre uno strato profondo di odio: contro la famiglia tradizionale, innanzitutto, poi contro la Chiesa, il governo e il Parlamento; e in favore, ma guarda un pò, dei magistrati. L’argomento da loro adottato è una buona ragione per respingere le adozioni ai single. Eccolo: ma chi lo dice che una famiglia vera sia meglio di un singolo, siamo sicuri che una coppia sia meglio di uno solo? Signori, sappiamo bene che l’umanità è varia, ci sono famiglie infernali, coppie da schifo o sull’orlo di separarsi. Ma sappiamo che secondo natura e cultura, secondo vita, storia e tradizione, le creature nascono e crescono in famiglia e hanno bisogno di un padre e una madre. E’ quello il loro alveo, su quell’elementare habitat siamo nati e cresciuti, su quelle basi si fonda la civiltà. Poi, certo, le famiglie possono essere pessime o sfasciate, come i single possono essere pessimi o torvi. Ma la legge, e la logica, parte dalla norma e poi si confronta con ciò che la smentisce. Invece no, si vuol capovolgere il diritto, la vita, la logica, partendo a rovescio. Ecco la perfidia e l’odio che si fanno scudo del bambino. Un bel colpo alla famiglia tradizionale, alla Chiesa, alla religione, al governo in carica. E ancora una volta, i giudici che non applicano la legge ma la inventano, si sostituiscono al potere legislativo».
Anche l’Associazione matrimonialisti italiani è contraria all’apertura ai single, per due ordini di motivi, spiega il presidente Gian Ettore Gassani: «Occorrerebbe modificare la Costituzione e cambiare i connotati del concetto di famiglia».
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sostiene che sia in atto una «pericolosa deriva licista». Lo stesso ministro esclude una nuova legge a proposito di adozioni e ribadisce che «già dalla prossima settimana ci sarà occasione per un segnale forte da parte del Parlamento per confermare il valore della vita»..
Anche il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, critica i giudici che «non devono compiere indebite ingerenze nel campo legislativo che spetta al Parlamento». Ancora: «Il legislatore non deve porre le premesse per la creazione di nuovi legami affettivi che non corrispondano all’interesse del bambino, che ha diritto a un padre e a una madre».

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