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sabato 5 marzo 2011

Giornalista inglese critica la lobby omosessuale e riceve minacce di morte.

Una nota ed apprezzata editorialista del quotidiano britannico Daily Mail, Melanie Phillipshttp://en.wikipedia.org/wiki/Melanie_Phillips, ha ricevuto minacce di morte dopo che ha criticato il progetto del mondo omosessuale di introdurre la cultura “omosex” in tutte le materie del curriculum delle scuole in Gran Bretagna. In un articolo del 24 gennaio 2011, titolato “E’ vero che i gay sono stati spesso vittima del pregiudizio, ma ora rischiano di diventare i nuovi McCarthy”http://www.dailymail.co.uk/debate/article-1349951/Gayness-mandatory-schools-Gay-victims-prejudice-new-McCarthyites.html, ha polemizzato sul fatto che gli studenti britannici saranno quotidianamente bombardati da espliciti riferimenti all’omosessualità, durante le lezioni di matematica, geografia e scienza, grazie ad un’iniziativa sponsorizzata dal Governo e finalizzata all’introduzione dell’«agenda gay» nei programmi scolastici. In geografia, per esempio, gli studenti verranno stimolati a considerare quali siano le motivazioni che spingono gli omosessuali a trasferirsi dalla campagna alla città o studiare particolari fenomeni sociologici, come la nascita del primo «gay neighbourhood» (sobborgo gay) del mondo. In matematica dovranno imparare a calcolare e fare statistiche sul numero di omosessuali presenti nella popolazione. Alle elementari verranno utilizzati personaggi omosessuali nei problemini di logica. Per quanto riguarda la scienza, verranno ovviamente studiati i presunti fenomeni di omosessualità in natura, con particolare riguardo ai «pinguini imperatore» ed agli «orsi marini».  Per i più piccini, verranno introdotte idonee letture sul tema attraverso la promozione di libri come “And Tango Makes Three”, la storiella di due pinguini omosessuali che allevano un cucciolo. Durante le lezioni di disegno e tecnica, invece, gli studenti saranno stimolati a realizzare simboli legati al movimento per i diritti omosessuali, mentre gli insegnanti di inglese dovranno promuovere un’idonea conoscenza del «LGBT vocabulary», il linguaggio del mondo Lesbian, Gay, Bisexual and Transexual, e dovranno anche tener conto di personaggi omosessuali quando agli studenti verrà chiesto inscenare una recita teatrale. Melanie Phillips prende sul serio i rischi derivanti da questa iniziativa: «Per quanto possa sembrare assurda, questa iniziativa rappresenta l’ultimo tentativo di lavaggio del cervello dei ragazzi attraverso una propaganda camuffata da educazione». Siamo di fronte -continua la giornalista-, ad un «abuse of childhood», un vero e proprio abuso minorile. «Si tratta della solita implacabile e spietata campagna promossa dalla lobby per i diritti dei gay, finalizzata a distruggere la stessa idea che possa esistere un comportamento sessuale normale», ha spiegato. Oggi infatti esiste un preciso e sistematico progetto culturale il cui dichiarato intento è quello di penetrare profondamente nella mentalità comune. Si assiste quindi ad un passaggio per cui «esprimere concetti che ieri costituivano comuni norme morali, oggi rischia di essere non solo socialmente inaudito, ma anche vietato per legge». La donna in precedenti articoli aveva condannato le terribili discriminazioni subite dagli omosessuali nei Paesi islamici.
MINACCE DI MORTE. L’1 febbraio 2011 il Daily Mail pubblica però un altro articolo della Philips, intitolato: «Gli inviti ad uccidermi arrivati questa settimana dimostrano che i valori fondanti della nostra società sono in grave pericolo»http://www.dailymail.co.uk/debate/article-1352024/Calls-Melanie-Phillips-killed-gay-rights-prove-societys-values-danger.html?ito=feeds-newsxml. La giornalista scrive che «mi aspettavo una forte reazione, la quale avrebbe ampiamente confermano la verità di quello che avevo scritto. La risposta, tuttavia, ha superato perfino le mie aspettative». Nell’ultima settimana, ha dichiarato, «sono stata sottoposta ad una straordinaria effusione viziosa di odio e di incitamento alla violenza», attraverso messaggi di posta elettronica, internet e social network. Su Twitter infatti sono comparsi dei messaggi che suggerivano di uccidere  la giornalista prima di gettarla nel Tamigi, ovviamente il tutto condito da insulti irripetibili che solitamente sono però riservati solo ai  cattolici. Su alcuni messaggi di posta elettronica ha trovato scritto: «Sei una donna vile, velenosa, orribile e vecchia, la gente come te dovrebbe essere messa a tacere con la paura», e ancora: «Spero che tu venga investita da un treno», «Spero che la tua casa bruci» ecc… La Philips ha concluso con ironia: «Se la lobby gay voleva adoperarsi per cercare di dimostrare il mio punto di vista, non poteva fare un lavoro migliore».

1 commento:

  1. Al pagliaccio imbecille al quale ho censurato un commento: il mio blog non è una democrazia, perciò decido io chi può frequentarlo e commentare e chi no!

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