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domenica 28 febbraio 2010

"Prendete le donne senza veli e rendetele schiave"

CONTRO I FACILI COSTUMI

"Prendete le donne senza veli
e rendetele schiave"

Una lettera scritta in arabo e inneggiante alla «Jihad» (la guerra santa) è arrivata nella mattinata di ieri via mail alla Gazzetta di Reggio. Nel messaggio, firmato «I leader della Jihad nel Mondo Islamico» si ordina alle donne «di usare l’abbigliamento islamico».
La mail è stata inviata da un indirizzo alfanumerico che rimanda a un nome proprio piuttosto frequente fra i musulmani. «I leader della Jihad nel Mondo Islamico», la firma posta in calce al messaggio.
«Obiettivo di ogni musulmano - si legge nella lettera spedita alla Gazzetta - è di impedire qualsiasi fatto osceno, in casa sua, nelle strade e nel suo paese...Il punto della questione, è quello di prendere le donne svestite e senza velo come schiave nelle case dei musulmani, di notte portate a letto e di giorno messe a servire le nostre donne, come promesse del Messaggero di Allah». Si farebbe quindi riferimento a un testo islamico: «Le prove di questo sono le seguenti: ” Non ammazzate le donne apostate ma richiamatele all’I slam, se rifiutano allora prendetele come schiave per i musulmani, ma non uccidetele».
«Come si vede - prosegue - noi ordiniamo alle donne di seguire gli ordini Divini e la Sunna del Messaggero, di usare l’abbigliamento islamico. Ma se continuano nei loro misfatti osceni, esse apostate contro l’Islam, Corano e contro la Sunna è un dovere per ogni musulmano di sequestrarle e impedire loro di far male ai musulmani nelle strade».
«Come lo vediamo ora - si legge più avanti nella mail - la profezia del Profeta è stata realizzata, l’unica cosa rimasta è quella di rialzarsi come il vento per sequestrare le apostate, e usarle come schiave per i musulmani».
«O genti dell’Islam - conclude il messaggio - saremo martiri in nome di Allah, dobbiamo sradicare la falsità dal nostro paese e lodare il giusto in quanto comandato da dio altissimo».
Nel novembre 2009 era arrivata alla Gazzetta di Reggio, questa volta tramite posta, un’altra lettera inneggiante alla Jihad. Lì, in un italiano stentanto, si minacciavano attentanti nel periodo natalizio verso le scuole reggiane. Nel testo si faceva riferimento anche all’attentato nella scuola di Beslan, nel Caucaso, costato la vita a centinaia di persone.

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