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giovedì 3 giugno 2010

Ucciso in Turchia monsignor Luigi Padovese

Ucciso in Turchia monsignor Luigi Padovese

Sconcerto e dolore da parte di Benedetto XVI

E' stato ucciso a coltellate il vicario apostolico dell'Anatolia, Mons. Luigi Padovese, a Iskenderun, in Turchia. Lo ha confermato il nunzio apostolico in Turchia mons. Antonio Lucibello. Secondo l'emittente turca Ntv è stato assassinato dal suo autista. Milanese, 63 anni, Padovese era dal 2004 vicario apostolico dell'Anatolia. Nel 2006 un altro prete cattolico, Andrea Santoro, era stato ucciso a Trebisonda, in Turchia, da un fanatico. Padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano: "E' un fatto orribile, siamo costernati".
Il viaggio che compirà domani a Cipro Benedetto XVI è stato confermato da padre Federico Lombardi che ha riferito che il Papa "è stato informato" dell'assassinio del Vicario apostolico in Anatolia, e ha espresso "grandissimo sconcerto e dolore". Il Pontefice, ha aggiunto, si è subito raccolto in preghiera. "Cio che è accaduto - sono ancora le parole di padre Lombardi - è terribile, pensando anche ad altri fatti di sangue in Turchia, come l'omicidio alcuni anni fa di don Santoro". Da parte nostra, ha concluso il gesuita a nome della Santa Sede, "preghiamo perchè il Signore lo ricompensi del suo grande servizio per la Chiesa e perchè i cristiani non si scoraggino e, seguendo la sua testimonianza così forte, continuino a professare la loro fede nella regione"

«Siamo distrutti, costernati perché è stato un fatto imprevedibile». E questo quanto riesce a dire dal canto suo mons. Antonio Lucibello, nunzio apostolico in Turchia, commentando l'uccisione oggi a Iskenderun di mons. Luigi Padovese. «Al momento attuale - ha detto ancora Lucibello - non ho notizie più dettagliate. Ma da quanto ho appreso, l'autista di mons. Padovese, Murat, avrebbe ammesso le proprie responsabilità. È strano perchè io sempre visto quest'uomo come una persona molto devota a Padovese e sempre servizievole».

La polizia turca ha arrestato il presunto autore dell'omicidio di mons. Padovese, il suo autista Murat. Lo ha confermato all'Ansa l'ambasciatore d'Italia ad Ankara, Carlo Marsili, che è in costante contatto con le autorità della provincia di Hatay, dove si trova la città di Iskenderun. L'arrestato, ha detto ancora Marsili, "sembra che abbia accoltellato mons. Padovese nel giardino di casa. L'uomo era al suo servizio da quattro anni e, tra l'altro, il vescovo si era fatto accompagnare da lui in Italia già due volte. E proprio pochi giorni fa mons. Padovese aveva chiesto per la terza volta un visto d'ingresso in Italia per questo Murat". "Per adesso sappiamo che la polizia lo sta ancora interrogando - ha aggiunto l'ambasciatore - ma sulle motivazioni del gesto ancora non si possono fare anticipazioni. Sul posto si é recato il nostro console a Izmir, Simon Carta, e già vi si trova un nostro console onorario e il governatore della provincia di Hatay, Mehmet Celalettin Lekesiz, per seguire insieme gli sviluppi della vicenda", ha concluso Marsili.
"Mentre deploriamo il barbaro assassinio - scrivono i vertici della Cei, monsignor Angelo Bagnasco e monsignor Mariano Crociata - ci uniamo al dolore dei fedeli si codesta chiesa che ancora una volta viene provata così duramente ed esprimiamo la più sentita vicinanza e solidarietà nostra e dell’intero episcopato italiano. "Assicuriamo - concludono - fervida preghiera di suffragio per l’anima di monsignor Padovese nella certezza che il Signore concederà a questo suo servo buono e fedele il premio della vita eterna".

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