Cerca nel blog

martedì 14 dicembre 2010

Cristo "New Age" e Cristo "cristiano" di Antonio de Santi

Il pericolo della “moda” incombe sempre sugli ingenui (e a volte non solo su loro…). Il caso della diffusione della spiritualità “New Age” ne è esempio lampante. Iniziamo a fare giusta luce sull’ennesimo degli inganni contro la vera fede che da sempre vengono perpetrati ai danni dei fedeli più deboli e disorientati.

di Antonio de Santi
La New Age, nota anche come religiosità del postmoderno, è una tendenza culturale e filosofica, fattasi largo verso la fine degli anni ’60 in Europa e negli Stati Uniti, che considera il divino come principio base della realtà. Per divino essa intende ogni realtà esistente, sia Dio che uomo, sia pianta che animale, sia pure roccia; si tratta cioè di una credenza panteistica.

Panteismo “ecumenico”
Talvolta essa parla di un rinnovamento del mondo veicolato dallo spostamento degli astri (Era dell’Acquario); talvolta invece parla di non ben precisate energie cosmiche, che produrrebbero un cambiamento radicale nell’universo. In ogni caso il cosmo è il regista del mutamento, il vero protagonista della Nuova Era ed è capace di asservire l’uomo in modo da condizionare il suo essere e il suo operare.
Inizialmente la New Age si serviva di testi biblici riletti in chiave esoterica; con il tempo si è servita soprattutto di elementi induisti, buddisti e taoisti, come fa oggi.
Essa si interessa di tutti i campi della realtà visti come espressione dell’unico principio divino: tra di essi spiccano soprattutto la psicologia, le tecniche di meditazione e le medicine alternative.

Strumentalizzazione del Cristianesimo
La New Age ha alcune immagini di Gesù Cristo molto divergenti dal Cristianesimo. Per essa c’è una differenza profonda fra Gesù, che è soltanto un uomo e Cristo, che è divino. Questa entità divina, Cristo, è discesa più volte sulla terra, ogni volta che l’umanità è stata in crisi e al mutare delle varie Ere astronomiche, denominate in base ai segni dello zodiaco. Si è servita di Gesù, per diffondere la sua Energia.
La New Age parla anche di Trinità, ma con essa intende talvolta tre modi di parlare della stessa energia divina. Talvolta invece parla di Cristo come figlio di Dio Padre e di Dea Madre. Lo Spirito Santo è visto come una discesa del divino alla maniera di Cristo e, a volte, è detto appunto “Dea Madre”.
Gesù Cristo è indicato anche come “avatar”, discesa del divino sulla terra e mentre alcuni autori enfatizzano il fatto che egli è un dio che discende, per altri è piuttosto un uomo che si spiritualizza dopo molte reincarnazioni e in modo tale da diventare un soggetto adatto ad ospitare e trasmettere l’energia divina. A questo scopo, egli attraversa vari livelli di iniziazione fino a poter ospitare il principio divino “Cristo”, che finisce per riassorbirlo in Sé.

A differenza del cristianesimo, il Cristo New Age non ci salva con la morte in croce e la sua resurrezione. Egli è un redentore nel senso di uno che insegna che siamo divini, non di uno che dà la propria carne per la nostra salvezza.

Lo “scandalo della Croce”
La croce e la sofferenza scandalizzano la New Age, che presenta un Dio solo buono, dolce e capace di perdonare; mai giusto ed esigente, in modo che il peccatore si converta e viva.
L’inferno, per la New Age, non esiste e nemmeno la responsabilità morale e la libertà dell’agire è più teorica che reale. Al posto del Cristo sofferente, si dà importanza al Cristo re, che tornerà ad inaugurare la Nuova Era, dando una nuova religione alle genti.

Il “famoso” Acquario…
La fine del mondo, in realtà, è la fine dell’Era violenta e sanguinosa dei Pesci, in cui ha vissuto Gesù di Nazaret, che lascia il passo all’Era dell’Acquario. L’Acquario è rappresentato come una corrente senza argini, come regno della libertà e della fraternità assoluta fra gli uomini. In esso non c’è posto per le chiese organizzate in modo gerarchico, come quella cattolica.
Talora l’Acquario viene rappresentato anche con Ganimede, il bellissimo uomo della mitologia greca divenuto alla fine dio, il quale, con un berretto ripieno di ogni bene (cornucopia), riversa nel mondo ogni sorta di benessere e di ricchezza.
La terra, secondo la New Age, non finirà, ma cambierà, perché il paradiso è sulla terra. Il paradiso non sarà lo stare con Dio e con Cristo, ma il perdere la nostra identità, mescolandoci nella Coscienza cosmica che tutto ingloba ed omologa.

La solita gnosi che si ripete da secoli
Per riassumere, possiamo dire che siamo di fronte ad una riedizione della gnosi e delle antiche eresie, che dà molto rilievo alla figura di Gesù come maestro iniziato ai misteri della sapienza ed è capace di indicare all’umanità una via di salvezza di tipo fondamentalmente mentale.
Manca ogni riferimento al Gesù salvatore morto e risorto per l’umanità, nella concretezza della sua carne sofferente. La storicità di Gesù Cristo si dissolve a vantaggio della sua simbolicità. Egli diviene così il simbolo del futuro di tutta l’umanità, destinata ad essere riassorbita nel divino indistinto.
Gesù è uomo. Cristo è Dio. Non una umano-divinità, ma una divinità che ingloba l’uomo, lo riconosce come momento negativo e transitorio della storia del cosmo e lo rende strumento per trasmettere l’energia divina nell’universo. Il processo è scritto negli astri: non un Dio libero che libera l’uomo in Cristo, ma un percorso obbligato, in cui non c’è spazio per la libertà e per la responsabilità morale, neppure del divino.

Il Gesù Cristo cristiano è molto diverso dal Cristo New Age.
In particolare il Gesù cristiano è assieme vero Dio e vero uomo. Ci dona la Vita Eterna, ma non ci toglie la nostra individualità originale. Ci insegna che saremo come Dio, pur rimanendo anche uomini. Fa abitare in noi il suo corpo spirituale e lo Spirito Santo ma è Lui che ci salva, non i nostri pensieri.
È un Dio a cui diamo del Tu, non un divino impersonale. È un Dio che ci chiama alle nostre responsabilità, non un meccanismo astrale che decide di renderci buoni in virtù di una energia elettromagnetica che si confonde con lo spirituale.
È un Dio immensamente vicino a noi da uomo e immensamente superiore a noi come Dio, non una Coscienza cosmica nella quale veniamo ricompresi. È un Dio che ci vuole amanti del bene e nemici del male, non una forza che approva ogni nostro gesto. È un Dio che ci fa risorgere subito dopo morti e non ci fa vagare per milioni di vite, alla ricerca della nostra purificazione mediante la reincarnazione.

La New Age, in fondo, ci presenta  un dio a immagine di ciò che l’uomo sente come bisogno immediato, a somiglianza di se stesso. La Chiesa, invece, si sforza di presentare un uomo a immagine e somiglianza di Dio.

Nessun commento:

Posta un commento