E’ molto difficile ancora oggi sostenere l’avversità tra scienza e religione, quando i migliori scienziati del mondo sono membri della Pontificia Accademia delle Scienze. Lo ricorda Edwin Cartlidgehttp://www.templeton-cambridge.org/fellows/showfellow.php?fellow=10 su FoxNewshttp://www.foxnews.com/scitech/2010/11/05/vatican-religion-meets-science/. Cartlidge è l’ex caporedattore della rivista ingelse Physics World, che ora collabora regolarmente con argomenti di fisica e questioni connesse (i suoi lavori appaiono regolarmente su New Scientist). Ricorda: «Tutti i membri della Pontificia Accademia delle Scienze concordano ampiamente sul fatto che la scienza moderna non sia assolutamente in contrasto con la fede religiosa». Nel mese scorso, durante l’annuale Sessione Plenaria dell’Accademia delle Scienze, Benedetto XVI ha affrontato il tema: “L’eredità scientifica del XX secolo” (qui parti del suo discorso)http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=123012. Lo ha fatto di fronte a celebri uomini di scienza, lodando le conquiste più recenti. Cartlidge dice: «Il Papa ha ricordato che la Chiesa cattolica incoraggia la ricerca scientifica e, rivolgendosi al pubblico ha ricordato che non bisogna né temere la scienza, né trattarla come una panacea in grado di rispondere a tutte le nostre più profonde domande esistenziali». Sono poi intervenuti vari membri dell’Accademia, tra i quali il premio Nobel Charles Townes che ha descritto la storia della sua invenzione del laser. Il biologo Werner Arber ha invece apprezzato il fatto che i lavori dell’accademia influenzino realmente il pensiero del Papa sul mondo scientifico. Cartlidge ricorda anche che «l’evento scatenante del conflitto tra scienza e religione fu la condanna di Galileo Galilei per il suo supporto all’eliocentrismo di Copernico. Il divario è poi aumentato a causa di incompresioni sulla teoria darwiniana. Tuttavia l’esistenza della Pontificia Accademia delle Scienze consente alla Chiesa cattolica di interfacciarsi con la scienza moderna». L’accademia è stata creata nella sua forma attuale nel 1936 da Papa Pio XI, lo scopo fu proprio per assicurare che la Chiesa Cattolica fosse tenuta al passo con le attuali scoperte scientifiche. La qualità scientifica non è l’unico criterio per l’adesione all’Accademia, e nemmeno la posizione esistenziale (sono presenti infatti anche alcuni “non credenti” e agnostici). Il Papa accetta o rifiuta nomine basandosi anche sulla base di un “elevato profilo morale”. Ad esempio, il biologo Edward De Robertis ha dichiarato che il suo recente ingresso nella Pontificia Accademia della scienza è stato concesso soltanto a seguito di un dialogo con un cardinale di Los Angeles. Il fisico ricorda pure che «Albert Einstein non superò questo criterio perché aveva una relazione extraconiugale».
Tra gli attuali membri più illustri della Pontificia Accademia delle Scienze troviamo: il biologo premio Nobel David Baltimore, il chimico premio Nobel Paul Berg, il biologo premio Nobel Gunter Blobel, il fisico premio Nobel Claude Cohen-Tannoudji, il chimico premio Nobel Paul Jozef Crutzen, il biochimico premio Nobel Christian de Duve, il chimico premio Nobel Mafred Eigen, il fisico premio Nobel Gerhard Ertl, il fisico premio Nobel Theodor Wolfgang Hänsch, il fisico premio Nobel Klaus von Klitzing, il fisico premio Nobel Tsung- Dao Lee, il chimico premio Nobel Jean-Marie Lehn, il chimico premio Nobel Mario Molina, il chirurgo premio Nobel Joseph E. Murray, il chimico premio Nobel Ryoji Noyori, il fisico premio Nobel William D. Phillips, il chimico premio Nobel John Charles Polanyi, il fisico premio Nobel Carlo Rubbia e tanti altri. In passato altri celebri scienziati membri sono stati: Marconi, Carrel, Planck, Bohr, Heisenberg, Dirac, Schrodinger, Fleming e Lemaitre.
P.S.: non ne fanno parte invece celebri Premi Nobel come Richard Dawkins e Pierciccio Odifreddi.
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