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domenica 6 giugno 2010

Sul sito dell’Idv l’Italia dei livori anti ebraici di Francesco Cramer

RomaL’Italia dei livori si scopre antisemita. È bastato un editoriale dell’eurodeputato Luigi De Magistris tutto filoarabo, sul sito del partito, a dare il la. Poi ci hanno pensato i militanti dipietristi a suonare la grancassa: accuse a Israele, offese agli ebrei, applausi ad Ahmadinejad e persino apologia di Hitler e inni all’Olocausto. La pancia dell’elettorato Idv trasuda bile nei confronti dei nemici interni e non: Berlusconi, Stati Uniti e Tel Aviv, con un livello di odio che rasenta l’imbarazzo. Qualcuno prova a contenere la furia razzista ma viene subito bacchettato dai dipietristi ortodossi, in politica estera filoiraniani.
Già il commento di De Magistris sull’episodio della Freedom Flotilla non lascia spazio a dubbi: «I pacifisti erano animati dal solo intento di rompere l’embargo e portare aiuti umanitari»; «La risoluzione approvata dall’Onu è troppo debole perché non condanna in modo esplicito il governo israeliano»; «Fa male registrare che il nostro Paese ha bocciato con gli Usa la commissione d’inchiesta su quanto accaduto»; «La Palestina è da anni abbandonata a se stessa»; «Israele deve metter fine all’occupazione della Palestina, favorire il ritorno dei profughi, accettare Gerusalemme divisa, metter fine all’embargo di Gaza». «Gaza è sola», è il grido di De Magistris che arriva a paragonare la situazione della Striscia mediorientale a quella di Praga nel ’68, invasa dai carriarmati sovietici.
Musica per le orecchie degli italiavaloristi che si sfogano così: «Israele ha dimostrato al mondo intero chi comanda veramente. Loro possono fare tutto quello che vogliono perché godono della protezione del Dio-Denaro-Vaticano-Inglese-Israeliano». E non può mancare l’attacco al nostro governo: «È inaccettabile che un pugno di ebrei come Frattini metta il nostro Paese a fianco di Israele. È ora di cacciare dal nostro Paese Frattini e la mafia anglosassone israeliana, spie infiltrate del Mossad...». Ma c’è pure chi alla piega antisemita prova a controbattere. La risposta è secca e a tratti delirante: «Dopo i recenti massacri di innocenti civili, donne e bambini palestinesi da parte degli ebrei terroristi di Israele... Hitler non senza ragione voleva eliminare questi parassiti mangiapane a tradimento che non vogliono lavorare onestamente ma con l’inganno e la pornografia. Hitler... Che Iddio ti benedica».
Il furore antisemita scuote qualcuno. Un altro internauta non ci sta: «Il pregiudizio impera su questo blog. Assurdo leggere che “gli ebrei erano dei predoni ecc...” e poi tacciare di ignoranza gli altri...». Non solo. Tale Rita si spinge oltre: «La Palestina potrebbe crescere senza Hamas. Dove sono i soldi che Arafat aveva nei conti svizzeri? Non dovevano servire per lo Stato Palestinese? Basta armi per sparare contro Israele: se la smettono, Israele non risponderà». Niente da fare. La stragrande maggioranza non ce la fa proprio a togliersi la kefiah dal collo: «Diciamo la verità - sostiene uno -... Gli ebrei hanno da sempre rotto le palle a tutto il mondo con la loro puzza sotto il naso e con la prima teorizzazione storica del “razzismo” definendosi “Popolo eletto da Dio”, cosa che indirettamente asserisce l’inferiorità degli altri popoli. Ma tranquilli... Tra poco dovranno se la dovranno vedere con i cinesi...». Un altro ancora ce l’ha con De Magistris: «Hai una posizione pacifista anti-israeliana e antiamericana più adatta a Sinistra e Libertà o al Partito comunista dei lavoratori che non a un partito che spero liberaldemocratico come l’Idv». E ancora: «L’unico posto in Medio Oriente dove gli arabi possono leggere qualsiasi giornale o guardare qualsiasi tv, andare con o senza velo, cambiare religione o cessare di praticarla senza essere uccisi, con uno Stato di diritto che giudica senza ricorrere alla Sharia è uno solo: si chiama Israele».
Ma Diego ribatte così: «A proposito di Israele, vorrei vedere se l’Iran avesse fatto la stessa cosa... Giù minacce di guerra e ultimatum con l’ipocrita del millennio, Barack Obama, in prima fila a fare l’americano democratico. Dov’è lui adesso? Dico solo che Ahmadinejad, qualche volta, non sbaglia affatto».
E sempre a proposito di Iran, sul sito dell’eurodeputata dipietrista Sonia Alfano, impazza una teoria dietrologica. Scrive Marina: «Io credo che Israele e l’America stiano studiando da tempo come attaccare l’Iran. Viste le difficoltà su vari piani per attaccarla direttamente, potrebbe essere questa mossa, del tutto impopolare, a scatenare una ritorsione da parte dell’Iran o di altre nazioni dell’area, dando la giustificazione a farlo... Mi ricordo di Pearl Harbor, del Golfo del Tonchino... Tutte false flag per aver la scusa di fare la guerra! Svegliamoci».http://www.ilgiornale.it/esteri/sul_sito_dellidv_litalia_livori_anti_ebraici/06-06-2010/articolo-id=450866-page=1-comments=1

2 commenti:

  1. La Gran Bretagna, potenza mandataria
    della Palestina, venendo meno al solenne impegno assunto verso gli ebrei nel
    1917 di creare una National Home ebraica in Palestina, nel 1939 chiudeva la
    porta proprio agli ebrei con il suo Libro Bianco, nel vano tentativo
    d'ingraziarsi gli arabi. E' stata questa doppia chiusura a condannare a morte
    prima gli ebrei tedeschi e poi, via via che la Germania nazista occupava
    l'Europa, gli ebrei austriaci, ce-chi, polacchi, francesi, russi, italiani, e
    così via. Il costo per gli ebrei d'Europa, che contavano allora una popolazione
    di dieci milioni, fu di sei milioni di assassi-nati, inclusi un milione e mezzo
    di bambini. Appena finita la seconda guerra mondiale i 5/600.000 ebrei
    superstiti, in mas-sima parte originari dell'Europa orientale, si trovarono
    senza più famiglia, senza amici, senza casa, senza poter rientrare nei loro
    paesi, dove l'antisemitismo divampava (in Polonia ci furono sanguinosi pogrom
    persino dopo la guerra, e nell'Unione Sovietica Stalin dava l'avvio a una
    feroce campagna antiebraica). Tra il 1945 e il 1948 nessun paese occidentale,
    Gran Bretagna e Stati Uniti in testa, volle accogliere neanche uno di quel mezzo
    milione di ebrei displaced persons, come venivano definiti dalla burocrazia
    alleata. La Palestina, malgrado la Gran Bretagna e il suo Libro Bianco, sempre
    in vigo-re anche dopo la fine della seconda guerra mondiale, non fu quindi una
    scelta, ma l'unica speranza, legata al sogno, all'utopia sionista, cioè quella
    del "ritorno" a una patria, all'antica patria, il sogno di Teodoro Herzl. Una
    patria anti-ca/moderna dove da tempo si era già formata una infrastruttura
    ebraica.
    Matteo:La nascita di Israele è pienamente legittima,altro che atto di forza.

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  2. LA NASCITA D'ISRAELE E' PIENAMENTE LEGITTIMA.

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