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giovedì 20 gennaio 2011

Ruby-gate, la persecuzione dei pm In sei mesi 100mila intercettazioni

Roma - Almeno 100mila telefonate intercettate, 600 al giorno per sei mesi. A tanto ammonta lo "spiegamento di forze" dei magistrati di Milano per il Ruby-gate. Sono almeno 100mila le telefonate e gli sms intercettati dalla procura di Milano in meno di 6 mesi, tra giugno e dicembre 2010, nell’inchiesta sul caso Ruby: la media è di circa 600 intercettazioni al giorno. È quanto ha calcolato il settimanale Panorama in un articolo che sarà publicato sul numero in edicola da domani.
La conta Il calcolo si ricava alla somma dei numeri progressivi delle telefonate e degli sms intercettati alla trentina di soggetti che risultano sotto controllo nelle 389 pagine dell’invito a comparire inviato il 14 gennaio dalla procura di Milano a Silvio Berlusconi. Ma poiché gli ascolti hanno riguardato sicuramente anche altri soggetti, il numero complessivo delle intercettazioni seguite è certamente più elevato. Gli uomini del Servizio centrale operativo della polizia annotano, per fare alcuni esempi, quasi 27mila intercettazioni per Lele Mora, l’agente delle star; 14.500 per Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl; un migliaio abbondante per Emilio Fede, direttore del Tg4; e 6.400 per la stessa Ruby, Karima El Mahroug. Nelle sue carte, la procura dà conto anche di 28 interrogatori, e di sequestri, e d’indagini bancarie e postali, perfino di traduzioni dallo spagnolo. Si è saputo anche di alcuni pedinamenti. L’operazione Ruby si è poi conclusa con le 14 perquisizioni ordinate all’alba del 14 gennaio, che hanno coinvolto almeno 150 agenti tra equipaggi delle volanti e personale in ufficio.
I legali del premier e la competenza I legali di Berlusconi, gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini, domani faranno pervenire ai pm che si occupano del caso Ruby una nota in cui spiegheranno che la procura di Milano non è competente a indagare sulla vicenda. È ormai chiara l’intenzione del presidente del Consiglio, accusato di prostituzione minorile e concussione, di non voler rispondere all’invito a comparire dei magistrati nelle date del 22, 23 e 24 gennaio. I difensori di Berlusconi definiranno la loro strategia difensiva dopo che la giunta per le autorizzazioni della Camera si sarà espressa sull’autorizzazione a perquisire Giuseppe Spinelli, ragioniere del capo del governo che si era opposto all’ingresso delle forze dell’ordine dei suoi uffici dichiarandoli di "pertinenza politica". 

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