Asino d’oro 2009 – COMUNICATO FINALE: il vincitore è…http://andreamacco.wordpress.com/2010/04/09/asino-doro-2009-comunicato-finale-il-vincitore-e/
 Trascorso un mese abbondante da quando  terminò la votazione per l’attribuzione dell’Asino d’oro 2009 (QUI il lancio, QUI i risultati del voto popolare), dopo  aver avuto tre gustosi intermezzi in merito all’Asino ignoto, alla Penitenza che toccherà al vincitore, e ad una  raffigurazione pittorica del suo status («toro infuriato»), ecco finalmente il comunicato stampa finale.
Trascorso un mese abbondante da quando  terminò la votazione per l’attribuzione dell’Asino d’oro 2009 (QUI il lancio, QUI i risultati del voto popolare), dopo  aver avuto tre gustosi intermezzi in merito all’Asino ignoto, alla Penitenza che toccherà al vincitore, e ad una  raffigurazione pittorica del suo status («toro infuriato»), ecco finalmente il comunicato stampa finale.  Andrea  Macco

Comunicato finale
 La Commissione,  costituita da 15 membri, in riunione telematica, stabilisce i seguenti  criteri per arrivare a una valutazione il più possibilmente obiettiva  tra le gravità degli errori commessi dai candidati: 
1)      rilevanza  scientifica dell’argomento trattato; 
2)      gravità  concettuale degli errori commessi; 
3)      conseguenze  culturali della divulgazione degli errori. 
Tenendo conto della  documentazione relativa ai candidati, delle dichiarazioni scritte e  firmate, di tre professori universitari con numerosi lavori in genetica,  relative a La formula dell’evoluzione di Piergiorgio Odifreddi  (Le Scienze, febbraio 2009, pag. 486) e del commento di un fisico  universitario, evoluzionista, noto per conferenze e seminari  sull’evoluzionismo in ambito universitario, considerati i numerosi  interventi significativi, sul blog L’universo in clessidra, comparsi sin  dall’immediata contestazione del su menzionato articolo (Affaritaliani,  La fintascienza di Odifreddi, 23 marzo 2009), tenuto conto  della sfida pubblica lanciata dallo stesso Odifreddi e letti molto  attentamente i suoi interventi, unici scritti in difesa del suo  articolo, la Commissione, all’unanimità, nomina   
PIERGIORGIO ODIFREDDI
Asino d’oro 2009
       Nell’allegato n° 1,  sono   riportati  i commenti  dei  tre professori universitari,  specialisti  in  genetica e del conferenziere sull’evoluzionismo. 
      Seguirà, a giorni, insieme  alla pubblicazione della foto-simbolo, l’elenco delle punizioni inflitte  al vincitore, la cui scelta è stata affidata a Marco Cipollini e Paolo  Diodati. 
Sempre all’unanimità, la  Commissione esprime un
RIMPROVERO SOLENNE
per
il direttore de Le Scienze, Marco Cattaneo,
recidivo nella totale mancanza  di controllo dei contenuti degli articoli e autore di un editoriale  sull’intreccio quantistico (Le Scienze, 489, maggio 2009), preso in  considerazione per la sua nomina ad Asino d’oro 2009.
       Per  la Commissione,

 (Marco Cipollini,  letterato) 
 
                                                                                                                                                                        (Paolo  Diodati, fisico) 
Riunione telematica:  Perugia,  6 marzo 2010
Allegato 1 – Contributi
1° commento (conferenziere  universitario sull’evoluzionismo, noto alla Commissione, ma che  ha preferito restare anonimo in questo comunicato):
«La formula dell’evoluzione, non  solo non esiste, ma se mai dovesse esistere in futuro, sarebbe così  complicata e lunga da essere praticamente inservibile.»
2° commento (Giorgio Paolo  Morpurgo, professore ordinario di Genetica dei microrganismi, Università  di Perugia):
«Come formula dell’evoluzione ci propone la formula di H-W, che è  la formula più antievolutiva che esista. L’evoluzione può essere  spiegata solo attraverso le eccezioni alla suddetta formula (e questo  Odifreddi lo dice) ma nessuno formula spiega le eccezioni. Per la verità  migliaia di equazioni sono state scritte sulle eccezioni, peccato che  siano spesso in contrasto l’una con l’altra. Di fatto le equazioni  dell’evoluzione non esistono e tuttavia l’evoluzione rimane, è il  cardine della Biologia.»3° commento (Fabio Veronesi,  professore ordinario di Biotecnologie genetiche, Università di Perugia):
«Questo principio (preferisco  chiamarlo così la formula riportata da Odifreddi) fa comprendere la base  della genetica di popolazione, ma non è la formula dell’evoluzione.  Quanto riportato da H-W e da altri dopo di loro (Sewall Wright per  citarne uno) è alla base della prima sintesi, quella di Fisher, ma non  della seconda, quella di Dobzhansky, non dando spiegazioni circa  l’origine della biodiversità. Mi sembra che queste considerazioni  corrispondano a quanto fatto notare dal secondo “referee”. »
4° commento (Gianluigi  Cardinali, professore associato di Microbiologia, Università di  Perugia):
a. «Odifreddi confonde chiaramente  una regola basilare delle popolazioni sessuali con l’evoluzione che è  ben altro. D’altra parte è lui stesso a chiarire il principio per cui la  legge Hardy Weinberg funziona, fra l’altro, in assenza di mutazione e  selezione e in assenza di deriva genetica, ovvero dei motori della  speciazione simpatrica, allopatica e, quindi, ovviamente  dell’evoluzione. Di conseguenza, attribuire alla legge HW la pretesa  capacità di spiegare l’evoluzione è contraddittoria in termini e mostra  un ben diverso atteggiamento dalla nitida modestia di Hardy.»
b. «L’evoluzione come sistema complesso o è interpretabile in maniera unitaria o entra nell’empirismo pluralista che vorrebbe tante modalità quanti sono i gruppi biologici. Il fatto che la stragrande maggioranza della diversità biologica sia rappresentata da specie che mostrano pochissima o nessuna forma sessuale (batteri, microrganismi eucarioti, molte forme di animali soprattutto “inferiori”, diverse piante) indica come una legge basata sulla sessualità non può in alcun modo dare alcuna spiegazione universale dell’evoluzione.»
b. «L’evoluzione come sistema complesso o è interpretabile in maniera unitaria o entra nell’empirismo pluralista che vorrebbe tante modalità quanti sono i gruppi biologici. Il fatto che la stragrande maggioranza della diversità biologica sia rappresentata da specie che mostrano pochissima o nessuna forma sessuale (batteri, microrganismi eucarioti, molte forme di animali soprattutto “inferiori”, diverse piante) indica come una legge basata sulla sessualità non può in alcun modo dare alcuna spiegazione universale dell’evoluzione.»

 
 


Sigh, questo è un grande momento per la scienza. Forse la smetteranno di lasciargli dire castronerie a go-go :)
RispondiEliminaSono d'accordo!
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